La stipsi è uno degli argomenti che riguarda la salute che per diffusione è secondo forse solo al problema peso corporeo; è una dinamica del corpo che coinvolge intimamente anche la psiche; è opinione diffusa, soprattutto fra le generazioni più anziane, che un alvo regolare sia espressione di buona salute; tale opinione non è distante dalla realtà, anche se andare di corpo tutti i giorni non è sintomo assoluto di buona salute dell’intestino.
Nell’interpretazione di questo sintomo da parte del paziente, ritengo che sia importante valutare il proprio intestino come un organo complesso, sede di eventi importanti per la salute e non un mero contenitore di rifiuti.
Nell’intestino crasso si realizzano di massima due condizioni importanti: riassorbimento dell’acqua e dei sali minerali e contenimento dei materiali da espellere. Tali funzioni si realizzano attraverso dei movimenti di rimescolamento longitudinale e circolare che permettono al chimo di entrare in contatto con la parete intestinale e determinare l’assorbimento. Nell’arco della giornata si realizzano dei momenti in cui partono dei veri propri movimenti di massa dell’intestino crasso che determinano l’evacuazione. Il mondo moderno, la vita dettata da tempi frenetici, agiscono in maniera importante su questi momenti, determinando il più delle volte inibizione; sentirsi dire che la mattina dopo la colazione non si ha tempo per andare in bagno è quasi la regola.
Per stipsi si intende una permanenza prolungata del materiale fecale nel crasso, con una riduzione delle evacuazioni a meno di 3 alla settimana, con produzione di feci caprine. La stipsi può associarsi a volte anche alla comparsa di dolori addominali.
E’ molto importante distinguere tra stipsi acuta e stipsi cronica.
La stipsi acuta in genere vede come causa un motivo banale, il paziente è in grado di specificare anche il giorno di comparsa; tipica la stipsi delle vacanze; non ho il mio bagno personale, rivado di corpo al mio ritorno a casa, nel mio bagno…
Per il medico, l’insorgere della stipsi acuta, riguarda la valutazione clinica di insieme del paziente, più che il sintomo; non dimentichiamo che dietro una stipsi acuta potrebbe celarsi una occlusione o sub occlusione intestinale; sintomi come il sangue vivo nelle feci o scuro con feci come la pece, perdita di peso, anemia, febbricole, astenia e pallore possono essere degli importanti campanelli di allarme che impongono ulteriori valutazioni.
Diverso il discorso della stipsi cronica, che è anche quello più comune da affrontare; spesso ci si trova dinanzi ad una stipsi “primaria” cioè senza una causa chiara ed identificabile; oppure ci si trova di fronte a situazioni in cui la stipsi è legata a condizioni patologiche preesistenti e non riguardanti per forza solo l’apparato gastrointestinale.
La stipsi primaria può essere un bel problema diagnostico perché esistono vari sottotipi diagnostici ed i sintomi riferiti non valgono a differenziarli. Nella diagnostica esistono svariati test che hanno quasi tutti la caratteristica comune di essere piuttosto imbarazzanti nella fase di realizzazione.
A questo punto è necessario accennare alla sindrome del colon irritabile; viene definita così quella condizione caratterizzata da un “disagio” addominale che perdura da più di tre mesi ed insorto da almeno sei, associato a miglioramento dei sintomi con la defecazione, a variazioni della frequenza delle evacuazioni e ad alterazione dell’aspetto delle feci; esiste una vera e propria scala chiamata “Bristol Stool Form Scale” con la quale classificare le feci.
Un aspetto molto interessante è dato dalla frequente associazione della sindrome del colon irritabile con patologie come la dispepsia, la fibromialgia, la sindrome da fatica cronica, la depressione, la cefalea, i disturbi del sonno, l’ astenia, il dolore temporo-mandibolare.
Nella gran parte dei la terapia consigliata, almeno nelle fasi iniziali, è di incrementare l’assunzione di acqua, come dico sempre ai miei pazienti, fino a quando le urine diventino incolori; aumentare l’apporto di fibre fino a 20-30 grammi al giorno.
In genere questi semplici rimedi, associati a moderata attività fisica, migliorano il quadro della stipsi cronica; quando non si hanno miglioramenti degni nota bisogna procedere con la fase diagnostica.