E’ questo il grido di aiuto che mi capita di ascoltare con maggiore frequenza.
Intorno alla parola FAME dobbiamo operare dei distinguo importanti:la fame vera e propria è data dalla ipoglicemia, cioè dalla riduzione della concentrazione di glucosio nel sangue; si associano contrazioni dello stomaco da fame (… dottore ho una voragine nello stomaco…) spesso si associa un senso di agitazione (tipica l’irritabilità da fame dei ragazzi).
Altra cosa è l’APPETITO (dal latino appetitus-us derivato dal verbo appetere che significa aspirare a) che esprime il desiderio di qualcosa in particolare (ricordate l’Ambrogio della pubblicità e quel certo non so che…) e che regola la QUALITA’ della scelta alimentare.
In contrapposizione ad appetito e fame ovviamente c’è la SAZIETA’ cioè l’appagamento del senso della fame.
Distinguere tra FAME ed APPETITO è di fondamentale importanza: la FAME è una naturale esigenza fisiologica, l’APPETITO è una scelta soggettiva.
La FAME è regolata da meccanismi intrinseci, correlati all’alternarsi del senso di famee di sazietà controllati da strutture cerebrali come l’IPOTALAMO e l’INSULA; e da meccanismi estrinseci , sotto il controllo di un’altra struttura cerebrale, l’AMIGDALA, che regola soprattutto l’aspetto emozionale legato al cibo, cioè il piacere dato dal cibo e la corteccia cerebrale orbito-frontale, dove vengono elaborati i pensieri.
La stimolazione dell’IPOTALAMO può generare ( seconda della zona stimolata) FAME o SAZIETA’
Per monitorare l’andamento della fame può essere utile stilare una scheda-diagramma che rileva il senso di fame ogni 30 minuti attribuendo un valore da 1 a 10 secondo l’intensità crescente. A fine giornata unendo i punti delle singole rilevazioni viene fuori in quale momento la FAME ( e non l’APPETITO)è maggiore.
La SAZIETA’ viene distinta in
SAZIETA’ SENSORIALE: data dalla stimolazione su tutti i 5 sensi; SAZIETA’ GASTRICA: data dalla ripienezza dello stomaco e del duodeno;
SAZIETA’ NUTRIZIONALE: generata dalla stimolazione degli elementi nutritivi sulle cellule dopo la digestione intestinale.
A questo proposito bisogna citare l’indice di sazietà dei cibi che, in soldoni, è un valore dato alla sazietà espresso soggettivamente, trenta minuti dopo l’ingestione di cibo.
Ovviamente questo è un criterio molto opinabile.